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DALLA ZECCA SUDAMERICANA UNA PROTEINA ANTITUMORALE |
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 Scoperta quasi casuale della biologa molecolare Ana Marisa Chudzinski-Tavassi, presso l'Istituto Butantan di San Paolo in Brasile, avvenuta lo scorso anno e tutt'ora in analisi.
La saliva della zecca sudamericana "Amblylomma Cajennese" contiene proteine in grado di distruggere le cellule cancerogene senza intaccare quelle sane. Lo studio, sperimentato per il momento solo sui topi, ha dato ottimi risultati iniziali ed il "fattore X attivo" (com'è stato chiamato dalla ricercatrice) potrebbe essere la svolta nelle terapie antitumorali ed arrivare, in via teorica, a sostituire alcuni trattamenti chemioterapici. L'obiettivo è decisamente ambizioso ma le ricerche continuano con interesse crescente delle comunità scientifiche, soprattutto in Sudamerica. Passare dalla teoria alla messa a punto di un farmaco che sfrutti le potenzialità della proteina richiederà moltissimo tempo ed investimento di denaro ma questo insolito parassita potrebbe riservare grandi sorprese.
Da diversi anni in Russia vengono condotti esperimenti sul sistema immunitario dei comuni mosconi che sembra avere, come la zecca, particolarità bio-chimiche in grado di distruggere le cellule tumorali senza debilitare l'organismo. Ci sono inoltre insetti come le tarme ed i moscerini della frutta che sembrano reagire alle infezioni batteriche come i mammiferi, nonostante i 400 milioni di anni di evoluzione che li separa.
Le larve degli insetti sono già ampiamente utilizzate nelle sperimentazioni farmacologiche in quanto reagiscono molto più rapidamente rispetto a topi e cavie. La biofarmaceutica è la scienza medica del futuro, che si prefigge di trovare in natura gli elementi necessari al nostro benessere piuttosto che nella sintesi chimica di laboratorio. Written by Elena Zannoni  modificated by Igor Scarabel |