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BABY PROSTITUTE: ECCO IL PERCHE’ DEL LORO COMPORTAMENTO |
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Il 20 gennaio 2010 è andata in onda un intervista de Le Iene a una diciassettenne che si prostituisce abitualmente in cambio di oggetti e ricariche telefoniche. Tutto si è svolto all’insaputa della ragazza, che credeva di parlare con un cliente.
Da un’analisi dichiarazioni della ragazza è intuibile un meccanismo di tipo sia sociale che psicologico che pone le sue basi nel potere dei mass media. La società, tramite i mezzi di comunicazione, imporrebbe alla giovani menti degli adolescenti dei modelli di vita ben precisi, delle immagini a cui adeguarsi. Questo bisogno impellente di allinearsi a uno stereotipo è dimostrato dalla giustificazione che dà la ragazza del proprio comportamento: «Vedi magari le tue compagne di classe che vengono a scuola sempre con la borsetta abbinata […]perché magari loro sono più fortunate […] e dici: perché io non posso?», raggiungendo le vette del parossismo quando ammette di prostituirsi per comprarsi un i-phone perché “oggi tutti ce l’hanno”. La ragazza specifica poi la propria situazione economica, non florida ma nemmeno disagiata, che non le permette un tenore di vita lussuoso. La pervasività dei modelli che i mass media, e in particolare la televisione, impongono rivela la sua efficacia anche in presenza di un attitudine all’autocoscienza e al ragionamento.
La ragazza infatti è ben consapevole di quello che fa, della indecenza di quello che fa, e dei suoi risvolti morali («Io so benissimo che quello che faccio non è giusto»), dichiarandosi non felice della sua condizione attuale ma sentendosi costretta a conquistare a tutti i costi uno status paragonabile a quello di chi le sta intorno. La ragazza rivela anche una certa capacità di discernimento, quando (in risposta all’esplicita domanda dell’intervistatore) dice «la felicità è andare a letto col sorriso e svegliarsi tranquilli». Questo passaggio dimostra che dietro al suo comportamento non si cela una frivolezza, in quanto il “ninnolo” in sé non è fautore di felicità ma semplicemente un mezzo per arrivare a cancellare il senso tragico e opprimente dell’inferiorità. Alla base della sua scelta, certo scellerata, di prostituirsi si pone un ragionamento lucido che pone sui piatti della bilancia da una parte il modello imposto dall’esterno, dalla cui affiliazione deriva la realizzazione personale, e dall’altre lo strumento per raggiungerlo. L’accettazione della prostituzione in quanto mezzo è determinata dal peso eccessivo del modello, determinato dalla forza pervasiva dei mezzi di comunicazione che travalica ogni norma morale, senso della dignità, capacità di discernimento. Tutto ciò, in conclusione, ha spinto la ragazza a prostituirsi per uno stereotipo. Written by Giuseppe Briganti published by Manager_Igor Scarabel La redazione di InformazionePura.it, pur facendo un grande controllo dei contenuti che pubblica, non si assume nessuna responsabilità in merito agli stessi. Infatti, è l'autore dello stesso articolo che si prende la piena responsabilità legale ed amministrativa dei contenuti pubblicati in esso (testo, foto, e vari). |